Ho
avuto il piacere di intervistare Paolo Sommaripa, in arte Sommarì,
uno degli artisti di arte contemporanea più apprezzati dell’attuale
panorama artistico. Nato a Roma nel 1959 e vissuto fino a 20 anni a
Mazzano Romano, oggi vive a Pomezia ed è l'attuale presidente
di Pleiadi Arte, associazione della quale si occupa sin dal
1999.
La
sua passione per l’arte pittorica, iniziata da ragazzo, lo ha
spinto ad iscriversi al I° Liceo Artistico di Via di Ripetta a Roma,
dove ha frequentato le lezioni di Guelfo, amico di Giorgio De
Chirico.
Sommarì
lavora anche privatamente come decoratore d'interni e realizza
decori in tutti gli stili.
Le
sue opere sono originali e caratterizzate da scenari densi di simboli
e figure che utilizza, insieme ai colori e alle forme, per mettere a
nudo la sua anima.
Mi
spiega che quando dipinge non fa bozzetti ma “è
già tutto in testa bello e disegnato” e riprende le allusioni di
De Chirico, anche se la sua è una pittura diversa che definisce
“meno nostalgica e più aperta a sperimentazioni”: egli possiede
una sua dimensione pittorica, un suo linguaggio espressivo che lo
distingue dagli altri artisti contemporanei.
Per
lui “Ogni dipinto è un messaggio, in ognuno è racchiusa una
storia, le profonde complessità dell’uomo, il suo impatto con gli
elementi, gli animali, i felini, le colonne, le piazze deserte, le
luci, le pietre infuocate dal sole, le lunghe ombre”.
Sommarì
ha scoperto
la metafisica ed ha scelto questo linguaggio, nonostante in pochi lo
potranno decifrare, per introdurre lo spettatore nei meandri più
segreti dell’anima.
Il
maestro è anche l'ideatore e fondatore della Biennale d’arte di
Pomezia.
INTERVISTA
Benvenuto
Sig. Sommaripa e grazie per avermi concesso questa intervista. Ci può
raccontare brevemente qual è stato il suo percorso di studi e
artistico?
Già
alle elementari sapevo disegnare, poi nel ’74 iniziai a frequentare
il Liceo Artistico di Via di Ripetta con la guida di importanti
artisti quali Rossana Lancia, Simona Weller, Mario Cimara e Guelfo.
Anni irripetibili e formativi.
Si
ritiene un pittore o un artista?
Senza
dubbio un artista, sono stato sempre creativo ma la pittura è il mio
sfogo più congeniale.
Come
nasce l'ispirazione? Le sue opere sono parte di un percorso o
provengono dall'istinto?
Istinto
d’artista, puro, senza scorie accademiche, frutto unico della mia
ricerca della comunicazione visiva. Tutto il mondo che mi circonda fa
nascere ispirazioni, scintille, l’idea.
Impiega
periodi lunghi per realizzare un’opera?
No,
sono velocissimo, come se dovessi perdere un treno, l’idea non si
ferma per molto!
Qual
è il filo conduttore delle sue opere?
Amo
dipingere scenari metafisici e surreali, ciò che si cela dietro
l’apparenza del mondo visibile, ma a volte con ironia o soluzioni
immaginarie, il filo conduttore io non riesco a vederlo, ma gli altri
si, anche se si tratta di astratti o tratti essenziali. Però vado a
periodi, che inevitabilmente tradisco.
Chi
apprezza le sue opere?
Prevalentemente
collezionisti, in genere chi apprezza l’arte made in Italy.
Mi
parli delle sue opere che ritiene maggiormente significative. Cosa
vuole comunicare?
Ogni
mia opera ha un significato personale, è un momento che fisso
indelebile, una lunga elaborazione inconscia ricca di significati,
che potrebbero ripetersi in altre opere future, la mente mette in
moto meccanismi complessi che ci identificano e distinguono.
Fra
le tante opere realizzate in passato quali ritiene che siano le più
particolari?
Le
pietre parlanti, forse un giorno riprenderò a dipingerle.
Che
rapporto ha con la critica?
Se
vogliono parlare di me lo facciano pure, non importa come.
Quali
sono i suoi progetti per il futuro?
Non
ho progetti, vivo alla giornata, in attesa del treno.
20
luglio 2013
Pubblicato su Vivi Grosseto
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