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20 mar 2012

SILVANA PINCOLINI, intervista alla scultrice milanese

Pubblicata su Vivi Grosseto il 20 marzo 2012
Intervista a cura di Antonia Pesare, Storico dell'Arte
@ Riproduzione Riservata




SILVANA PINCOLINI

Incontro presso lo spazio Cedav, Grosseto


E' stata inaugurata sabato scorso, presso la Sala CEDAV di Via Mazzini a Grosseto, “Stalattiti e Stalagmiti” la mostra dell'artista milanese Silvana Pincolini. L'esposizione, ad ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00, anche su appuntamento, fino al 1 aprile 2012.
E' in questo spazio che ho incontrato l'artista. La Pincolini è una donna molto intelligente e disponibile al confronto ed al dialogo perciò, per me, è stato un incontro molto piacevole.
"Cor-Cordis" 2008. Foto Antonia
Dell'artista ho già parlato nel precedente articolo (comunicato stampa del 17 marzo) nel quale avevo scritto, riferendomi alle sue opere: “Caratteristica è la forma delle sue sculture che muta il colore e apre nuovi passaggi alla luce che attraversa l’oggetto, presentando una grazia intensa, originale e strana”.
Sculture fragili, plasmabili, realizzate con la creta e assemblate con materiali poveri come la corda, lavorata a maglia, e il ferro che sostiene tutta la struttura. Sono oggetti speso vuoti che, lasciandosi attraversare dall'aria e dal vento, sembrano quasi respirare, vivere.
Nella mostra sono presenti dieci opere: a parte Cor-Cordis realizzata nel 2008, la prima di una lunga serie, e Le Trame del Destino creata nel 2011, tutte le altre sono state realizzate quest'anno: dai riferimenti mitologici di Cassiopea e La Prescelta a Bozzoli, Le Arachi, Gocce, Le Moire, Frammenti e Teca.
Ma conosciamo meglio la scultrice.

Signora Pincolini, cominciamo dall'origine: vuole parlarci del suo percorso di studi e di quello lavorativo?
"Cassiopea", 2012. Foto Antonia
Con piacere. La mia formazione ha origine a Brera, negli anni '60-'70. Successivamente sono entrata in contatto con Albe Steiner e Liisi Beckmann, grazie ai quali ho completato la mia formazione in grafica e scenografia e, più tardi, mi sono avvicinata anche alla cultura antroposofica. Ho insegnato negli istituti superiori e mi sono occupata di ambientazioni e scenografie per le pubblicità. Attualmente vivo a Roselle (GR) e in Maremma mi trovo benissimo.

Come nasce la sua idea e il suo stile?
Dopo aver iniziato a modellare la creta mi sono occupata anche di tessitura e lavori a maglia. Posso dire che il mio lavoro nasce dall'istinto: nel 2000 ho cominciato ad assemblare la creta con la corda e il ferro. Ciò che ho imparato negli anni è stato utile per realizzare le mie sculture, ad esempio lavoro a maglia la corda e inserisco queste tessiture, necessarie per sostenere le parti di creta, dentro e fuori gli spazi delle strutture portanti. Uno dei miei primi pezzi è “Cor-Cordis”, presente anche alla mostra.
Particolare de "La Prescelta di Paride" 2012. Foto Antonia

Quali tipi di cottura utilizza?
La cottura Raku, di origine giapponese, e la tecnica del Bucchero, un tipo di ceramica nera, fine e leggera, prodotta dagli etruschi per realizzare vasi.

Perché inserisce spesso le sue sculture in una sorta di teca?
"Le Aracni" 2012. Foto Antonia
Per me la teca rappresenta un modo per proteggere le componenti di ceramica. Le adagio delicatamente in queste “gabbie” che, a loro volta, si lasciano contaminare dall'ambiente circostante fino a farne parte e diventare un tutt'uno.

Lei definisce il suo atto creativo “processo”. Ci vuole spiegare perché utilizza questo termine?
Veda, pur avendo una formazione razionale e accademica, mi sono lanciata in questo tipo di progetto in un modo molto spontaneo e istintivo. Per me è un “processo” perché la singola opera nasce con il tempo, non da un piano prestabilito. A volte faccio costruire dal fabbro la struttura di ferro e la lascio nel mio studio, la guardo, e quando ho l'ispirazione giusta la “riempio”.

E' stata mai paragonata a qualche scultore del passato o del presente?
Mauro Papa mi avvicina all'arte povera, altri mi hanno detto di ricordare Brâncuşi.

Chi sono gli artisti oggi?
"Gocce" 2012. Foto Antonia
Gli artisti? Per l'Italia non esistiamo! Non siamo riconosciuti e non abbiamo convenzioni, le spese sono tutte a nostro carico e questo è un danno che incide anche sulla cultura.

Qual è, secondo lei, la principale qualità che deve possedere un'artista?
Semplice, essere se stesso e non fare le cose solo per piacere agli altri.




20 marzo 2012

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