Pubblicato su Vivi Grosseto il 23 marzo 2012 h 10:15
intervista e critica di Antonia Pesare (Storico dell'Arte)
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“Verba manent”, ovvero “Le parole restano”. Il titolo della mostra di Irene Papini è un esplicito riferimento a tutte le opere che la giovane grafica grossetana esporrà nella sua personale presso la Galleria Eventi. La mostra sarà visitabile fino al 1 aprile 2012, tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00, ed è ad ingresso gratuito.
Figlia d'arte, Irene nasce nel dicembre del 1983 in un paese della Maremma e, dopo aver conseguito il diploma superiore presso l’istituto per grafici pubblicitari di Grosseto, segue alcuni stage professionali presso serigrafie locali.
Inizia giovanissima il suo percorso artistico anche perché è circondata da un ambiente familiare stimolante - suo padre e suo nonno sono a loro volta dei pittori – e, pur non avendo una formazione accademica, sviluppa un senso critico relativo al modo di fare arte che esprime nei suoi lavori.
“Irene si concentra sulle proprie emozioni e le sue tele sono coperte da estensioni di colori che escludono l'interesse per il segno o la forma. Orienta la sua ricerca sulla stesura pura del colore e sul valore delle parole, che inserisce nelle sue tele. Scrive frasi che, con l'uso del colore, generano l'illusione di un'immagine dinamica che evoca sentimenti intimi di una donna riflessiva dall'animo sincero e profondo. Le figure derivano da un linguaggio artistico primitivo, piatte e sospese tra luminosità e offuscamento in un equilibrio precario. La spiritualità pervade ogni composizione che sembra “respirare”. Lega il colore e le parole attraverso un gesto spontaneo, vero momento creativo, che attribuisce valore artistico alla sua arte. Senza alcuna pianificazione, Irene lascia “accadere” questo gesto, favorendo il suo compimento con la naturalezza e l'istintività del momento, affinché le esperienze più profonde della sua psiche emergano con spontaneità casuale e non per mezzo dell'automatismo” (Antonia Pesare, Storico dell'Arte)
Le opere esposte sono state realizzate tra il 2008 e il 2011 e, tra quelle presenti alla mostra, mi hanno colpito: “Accadono parole sui vuoti. Sopravvissuta”, “Inevitabile” e “L'odore del silenzio”.
Intervista
Cos'è per te l'Arte?
Per me rappresenta un bisogno, un'espressione. Si vive la vita attraverso l'Arte.
Qual è il significato delle tue opere?
Me stessa. Sono io che mi metto a nudo davanti allo spettatore e la tela non diventa altro che uno specchio nel quale si riflette la mia psiche e la mia vitalità.
Quali sono i tuoi soggetti preferiti?
Le mie opere sono casuali. Ciò che mi interessa è l'attimo, la spontaneità del momento in cui comincio a creare.
Sei stata influenzata dagli artisti del passato?
Probabilmente si, ma è un'influenza più mentale che visiva. Mi rivedo, da questo punto di vista, in Schiele, Schifano, Kokoschka.
Sei stata mai criticata?
Si, certo. Ma non mi interessa. Faccio quello che sento.
Cosa consiglieresti ad un giovane artista che vuole entrare a far parte di questo mondo?
Semplicemente di essere onesto con se stesso.
Fonte: Galleria Eventi
23 marzo 2012
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