Innanzitutto grazie per la sua disponibilità. Quanto è stata importante, nella sua arte, l'apporto dato dall'architettura?
L'architettura ha influenzato molto l'inizio del mio percorso artistico ma, da ragazza, avrei voluto studiare all'Accademia delle Belle Arti, quindi ciò che provo verso l'arte è un amore innato che, con il tempo, ho cominciato ad esprimere. L'istinto che prevale sulle regole. Non disegno mai ma inizio subito a "fare", realizzando direttamente sulla tela ciò che provo in quel momento preciso.
Può parlarmi brevemente delle sue prime sperimentazioni e ricerche pittoriche e in cosa consistono le sue opere?
All'inizio ho lavorato molto con i circuiti. Ho iniziato con le schede madri perché mio padre riparava i televisori e poi mi piacciono in quanto "oggetti": osservandoli dall'alto e spostandoli mi sembrava di vedere delle città. Realizzavo principalmente i cerchi che hanno l'inconveniente di essere fragili e, quindi, si spezzano facilmente. Ho provato a superare questo limite cominciando, inconsciamente, a rappresentarli sulla tela.
Nelle mie opere l'arte viene prima del progetto: ad esempio, da un'opera costituita da circuiti ho progettato la mia "casa del futuro". E' stato istintivo, per me, lavorare in questo modo.
Quali sono le sue fonti di ispirazione?
Diverse. Picasso, Van Gogh, Pollock (ad esempio nell'opera "Explosion") ma anche Mirò. Non amo Dalì o il Futurismo.
La composizione è fondamentale nei suoi lavori: quale funzione hanno i colori e i materiali riciclati?
La pittura è fatta di colori perciò amo farla sposare con la scultura e con i materiali più disparati: colla, gesso, stoffa. Prediligo gli acrilici, le vernici e le bombolette spray perchè mi permettono di vedere subito il risultato mentre non utilizzo il colore ad olio. Il mio scopo è quello di dare un'anima alle figure che realizzo.
Da quanti anni svolge l'attività di pittrice e realizza le sue sculture pittoriche?
L'ho sempre fatto, sin dai tempi dell'università. Partecipo alle mostre dal 1994.
Qual è lo stile in architettura che preferisce?
Quello di Gaudì e Renzo Piano. L'Architettura per me è sinonimo di innovazione e sostenibilità, credo molto nel recupero e riciclo di materiali.
Progetti futuri?
Probabilmente mi trasferirò in una capitale europea per continuare la mia ricerca in questo campo.
BIOGRAFIA E BREVE CRITICA
Giuliana Robecchi è nata a Grosseto nel 1967 e si è laureata in architettura presso l'Università degli Studi di Firenze. Ha studiato e lavorato in Italia e Australia e attualmente vive e lavora a Grosseto.
L'architettura influenza fortemente la ricerca della Robecchi: l'artista esplora vari materiali ed oggetti creati e abbandonati dall'uomo, soprattutto i prodotti tecnologici come i circuiti stampati che assembla su supporti mobili usando gesso e colla e che, infine, dipinge. La pittrice crea, con questi oggetti e materiali, delle figure geometriche che fluiscono l'una nell'altra, il passato che viene adattato al presente e conferisce loro una nuova identità.
Crea dei sistemi nei quali ogni componente ha una precisa posizione geometrica e funzionale: architetture immaginarie, parti di figure umane, allo scopo di catturare l'attenzione dell'osservatore sul singolo dettaglio.
Questa capacità di ricerca, unita al grande interesse per l'espressione artistica dei materiali di riciclo, si concretizza nelle sue sculture pittoriche, frutto dell'istinto.
Nei suoi quadri gli elementi fanno vivere l'opera: oggetti assimilati dal supporto che vengono portati a nuova vita e sono carichi di energia vitale.
E' frequente la figura del cerchi, perfetta, simbolo di eternità. Dalle sue opere si evince che si tratta di una persona integra, sincera e leale le linee curve sono associate all'emotività e alla capacità di adattamento che, al contempo, ha bisogno anche di solidità interiore, porre ordine e organizzare idee e pensieri.
Contatti: www.giulianrobecchi.blogspot.com g_robecchi@yahoo.it; gi.robecchi@gmail.com
Dott.ssa Antonia Pèsare, Storico dell'Arte
0 commenti:
Posta un commento