A
cura di Antonia Pèsare
Vorrei farvi conoscere Marco Sgammotta, un giovanissimo artista di
Pomezia conosciuto con il nome d'arte “Bruscolino”. La sua chiara
inclinazione artistica e la passione per il disegno lo hanno portato
ad iscriversi all'Istituto d'Arte dove si è specializzato in
xilografia e serigrafia. Incuriosito dalla cultura giapponese, che ha
studiato da autodidatta, e dall’arte del tatuaggio, si è
avvicinato, partecipando anche a due workshop tenutosi a Roma,
all'Art Toys. Con questo termine si indica un tipo di arte che
consiste nel realizzare divertenti creature da collezione che
uniscono le caratteristiche emozionali del giocattolo con gli
elementi di design. Realizzati da artisti e designer in diversi
materiali (quali plastica, vinile, o anche legno, giocattoli, metallo
e stoffa), questi oggetti sono definiti “emotional design”, opere
d'arte da collezionare, espressione di un movimento internazionale
che trova le sue origini nel design giapponese e nella street
culture. Dal 2010 Marco realizza toys autoprodotti e custom toys:
immagina e rappresenta buffe creaturine caratterizzate da un'aspetto
"viscido" e da grandi occhioni, a volte ispirate da
elementi steampunk con le quali ha
vinto anche dei premi.
Ciao
Marco, una curiosità: perché come nome d'arte hai scelto
Bruscolino?
Da
ragazzini si cambiano tanti di nomi finché, crescendo, adotti quello
che senti più tuo. Ero soprannominato “Bruscolino” dalla mia
comitiva perché ero il più piccolo ed è quello con cui sono
cresciuto perciò ho deciso di espormi con quel nome!
Da
dove trai le tue creazioni?
I
mostriciattoli mi vengono naturali, li ho in testa e li realizzo!
Credo di avere uno stile abbastanza personale, risultato di molte
influenze naturalmente.
Ci
vuoi spiegare come crei i tuoi personaggi?
Certo.
Se è un custom parto da una base già pronta, creata appositamente,
altrimenti la costruisco con parti di vecchi giocattoli, pezzi di
plastica, legno, polistirolo, resine etc. Una volta che la base è
pronta la lavoro con la colla a caldo creando il movimento che
voglio con la pistola, in pratica realizzo una sorta di "disegno".
La seconda fase consiste nel passare una base di vernice spray
(solitamente nera) e dipingere ad acrilici e pennello. Con gli
uniposca faccio macchiette, pupille e altri particolari e, infine,
lucido tutto con vernice spray trasparente.
Qual
è la parte più difficile nel processo di creazione dei tuoi Toys?
La
parte più difficile è la prima, quando cerco di dar forma al mostro
(se è un custom è più facile) per il semplice fatto che non è
semplice modellare e assemblare una forma che ho solo nella mia
mente. Di solito immagino un mostriciattolo e lo realizzo ma
prediligo l'improvvisazione o comunque effettuo numerose modifiche
durante la realizzazione!
Sono
tutti pezzi unici e ne hai uno preferito?
Ho
sia dei pezzi unici, dei custom in serie e delle autoproduzioni in
resina. Non ho un pezzo preferito e non saprei sceglierlo perché
sono affezionato ad ognuno di loro.
Quando
e come hai capito che avresti seguito la via dell'Art Toys?
Penso
che tutti i creativi crescono sperimentando più campi fino a quando
non arriva l'ambiente adatto, in cui tutto è naturale e spontaneo.
Quindi la via adatta non è che la si sceglie, secondo me la si
trova!
Ti
occupi di altre forme d'arte?
Dopo
aver trovato uno stile tutto mio grazie ai toys, ora spazio anche tra
installazioni (ce n'è una in preparazione), scultura e tele su cui
intervengo nella tessa maniera dei toys, quindi interventi materici!
Che
rapporto hai con i tuoi “mostriciattoli”?
I
mostriciattoli sono delle creature che tiro fuori dalla mia testa, mi
diverto a crearli, è un po un rifugiarmi dal resto. Sono molto
affezionato e vedere le persone sorridere davanti a queste buffe
creature, osservarle con piacere, valorizzarle mi da molta
soddisfazione! Una persona a me molto vicina ha detto che "forse
è un modo per esorcizzare paure,ansie,timidezza.". Chissà...
forse è vero!
5
ottobre 2013
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