La
mostra ospitata all’interno della Fortezza Spagnola di Porto Santo
Stefano, coinvolgerà il visitatore per la qualità delle opere e per
la ricchezza espressiva in un confronto tra sei artisti con linguaggi
di peculiare “magia” sul filo di un immaginario e di una lettura
della realtà sospesi tra astrazione e figurazione, dando un’utile
riflessione sui non pochi aspetti dell’arte contemporanea.
La
collettiva nasce con l’intento di “evocare un mondo fortemente
connotato e complesso; gli artisti presenti non condividono
programmi o manifesti, ma un esplicito riferimento a radici culturali
comuni. Ad aggregarli è stata la volontà, il desiderio e l’idea
di poter raccontare le proprie origini, la propria terra e la
propria storia, senza inibizioni, con l’intento di rivendicare una
personale specificità e una interiore urgenza espressiva.
Per
farlo hanno scelto linguaggi eterogenei, ma in continuità con la
tradizione del novecento: dalla figurazione dipinta e scolpita, alle
astrazioni, ai polimaterici.
L’intento
comune è quello di presentare le loro opere in un dialogo serrato ed
emozionante, con linguaggi ed espressioni personali scavando e
corrodendo l’iconografia consueta per rintracciare e scalfire il
senso della tradizione, per comprenderne il significato, per seguirne
l’evoluzione e la presenza nel quotidiano, mettendo in tensione
materia e immaginario.
I
loro lavori sembrano ricomporre un empireo vasto e multicolore, le
opere esposte si impongono al visitatore come luoghi inesplorati,
aperti ad un viaggio interiore che non diviene mai racconto, ma
percezione del Se, per raggiungere quella linea di confine prossima
all’enigma della forma e del contenuto, con l’intento di
“catturarli” in una prosaica e vivissima composizione pittorica.
Nelle
opere di questi artisti si può rintracciare un’intenzione poetica
particolare, ognuno lancia la propria cifra interpretativa, la
propone come individuale chiave di accesso alla realtà, ne sostiene
le ragioni estetiche, fatte di scelte stilistiche e di inquadrature
predilette; ognuno lo fa sapendo di svolgere un compito di senso
condiviso, quello di contribuire ad una nuova ricerca formale,
affrontando la contemporaneità senza esitazioni, anzi restituendola
allo spettatore rafforzata da una necessità espressiva dettata dalla
ricchezza dei riferimenti evocativi e culturali.
6
agosto 2013
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