L’artista ha esposto per la prima volta nel 1979 e, inizialmente, i suoi lavori rappresentavano la Maremma. Con il tempo ha acquisito sempre una maggiore esperienza anche grazie alla sua partecipazione a diverse associazioni artistiche. Anche la conoscenza di altri pittori e la voglia di visitare varie mostre l’hanno fatta crescere artisticamente e in età matura,dopo essere stata affascinata dalle fanciulle del fotografo inglese David Hamilton, iniziò a rappresentare in pittura volti candidi e puri.
In queste ultime opere, invece, l’artista racconta il condizionamento dei mezzi di comunicazione di massa nella nostra vita e, di conseguenza, l’influenza della moda nell’arte. Ad essa gli artisti guardano e cercano di rappresentare nelle loro opere.
A tal proposito la Vignoli afferma: “Personalmente ho cercato di reinterpretare quell’estetica firmata che tanto ci conquista, cercando di umanizzare quelle “figure patinate” riconducendole ad un ruolo di puro e semplice ritratto. Nel contempo un altro messaggio ha stimolato la mia (per fortuna) inesauribile creatività: il campo degli accessori. Gli ornamenti che spesso giocano un ruolo importante nell’abbellire le figure femminili, non potevano passare inosservati e poiché, come già detto all’inizio, la suggestione della moda ci pervade, ritengo i miei “gioielli artigianali” un esempio non disgiunto dalla pittura. Si potrà obiettare che il ramo scivoli, pericolosamente, verso una forma di bricolage, ma io ho la presunzione di credere che si possa trasmettere qualcosa di artistico anche con le piccole cose”.
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